IL CASTELLO DI CUCAGNA
È il 1027 quando il patriarca Popone concede il permesso a Odorico di Auspergh, nobile carinziano, di erigere in Faedis un castello, all’interno di un progetto più complesso detto “colonizzazione aristocratica”, che prevedeva la fortificazione del Friuli per renderlo più sicuro contro le invasioni barbariche.
Odorico di Auspergh scelse di costruire il proprio maniero sul colle di Cucagna, dal quale poteva dominare la valle del Grivò, luogo di transito e accesso alla pianura friulana, e Faedis. Il castello venne costruito, probabilmente su una fortificazione tardoantica altomedievale collocata a controllo del percorso da Forum Iulii (Cividale) a Gemona, in un luogo difficilmente attaccabile ed assedibile.
Il complesso, attualmente in fase di avanzato recupero, ad opera dell’Istituto per la ricostruzione del Castello di Chucco Zucco, è caratterizzato dall’alta torre quadrangolare con pusterla sopraelevata. Non distante vi era la domus fortificata di cui rimangono i muri e una grande cisterna.
Dai dati raccolti sembra che nel 1325 venne ampliata la domus residenziale che comunque un secolo dopo, venne abbandonata insieme al castello quando i nobili di Cucagna, così vennero chiamati in seguito gli Auspergh dal nome del colle su cui costruirono il castello, si trasferirono nelle loro ville a Ronchis, Faedis, Udine e Cividale.
Il Castello di Cucagna si raggiunge attraverso l’antico sentiero medievale che parte da Borgo S. Anastasia, sulla strada per Canal di Grivò, a Faedis.
IL CASTELLO DI ZUCCO
Il 13 novembre 1248, il Patriarca Bertoldo concede ad Adalpretto di Cucagna il permesso di erigere un castello sul colle detto “Rodingerius” sopra Faedis. Questo fa supporre che in questi primi centocinquanta anni di permanenza a Faedis la famiglia Cucagna si sia ingrandita ed arricchita enormemente.
Il maniero venne edificato, com’era in uso, in un punto più basso rispetto a quello preesistente, quasi una forma di sottomissione e rispetto verso il primo più antico ed illustre. Il nuovo castello detto di Zucco (da zuc = colle), posseduto inizialmente in comunione tra i nobili Cucagna, successivamente verrà ceduto definitivamente ad un ramo della famiglia stessa che prenderà il nome omonimo. Il nuovo complesso, più grande rispetto al preesistente, aveva una pianta articolata con doppia cerchia muraria, e ampio fossato. All’interno del recinto sorgevano la torre mastio, la domus fortificata, alcune strutture abitative e anche la cappella castellana che ancora oggi è possibile ammirare.
Nel XV secolo il castello di Zucco, che subì le stesse sorti di quello di Cucagna, venne abbandonato per le più comode e accoglienti ville di pianura e sempre nello stesso secolo fu incediato dai veneziani. Questo castello, come quello di Cucagna, in questo ultimo secolo ha subito molti danni soprattutto durante la prima e la seconda guerra mondiale.
Per diversi anni è stato oggetto di recupero, da parte dell’Istituto per la ricostruzione del Castello di Chucco Zucco, attualmente i lavori sono in stand-by in attesa che un nuovo ente apra il cantiere per il definitivo recupero in vista della realizzazione del Parco Archeologico della Terra dei Castelli dei comuni di Attimis, Faedis e Povoletto.
Il Castello di Zucco è raggiungibile attraverso l’antico sentiero medievale che parte da Borgo S. Anastasia, sulla strada per Canal di Grivò, a Faedis.
IL CASTELLO DI
SOFFUMBERGO
Il castello di Soffumbergo fu costruito nel XI secolo e deve la sua importanza soprattutto al fatto che per molti secoli fu dimora del Patriarca di Aquileia. Il toponimo Soffumbergo deriva dal tedesco medievale Scharfenberg che significa monte aguzzo o rocca aguzza, e difatti la collina su cui è stato costruito ha proprio queste caratteristiche.
Il territorio su cui dominava comprendeva Campeglio, Raschiacco, Colloredo, Valle e Canale. A causa della sua distruzione avvenuta nel 1441 ad opera dei cividalesi, dell’antico maniero rimangono solamente le fondamenta delle torri, del recinto e della domus residenziale.
L’antica cappella castellana invece, grazie ai numerosi rifacimenti e restauri, è ancora totalmente integra. Nel 1993 vennero effettuati alcuni scavi archeologici che portarono alla luce diversi reperti. Tra essi c’erano numerosi frammenti di ceramica da mensa e da fuoco con interessanti motivi decorativi, oggetti in bronzo, cuspidi di frecce ed elementi di armature, risalenti ai secoli XIII-XIV.
Il castello di Soffumbergo è raggiungibile attraverso via Castellana a Campeglio, una laterale della strada per Raschiacco.